INTERVISTE TRA IL 1986 E IL 1990
- DOM: cosa provi, realmente, di fronte al tuo
pubblico?
RIS: Una grande emozione: prima, durante e dopo. Prima dello spettacolo c'è
l'eccitazione dell'attesa; durante è stupendo, perché torno alle mie
canzoni, al momento in cui le ho scritte; dopo, quando è andato tutto bene,
sono esausto, ma provo un piacere a cui non so più rinunciare. (Tutto, 7
luglio 1990)
- DOM: in "Fronte del palco" c'è il brano "Inedito-guarda
dove vai". E' un avvertimento ai
giovani?
RIS: E' soprattutto un avvertimento a me stesso. Ed è una constatazione un
po' amara che comunque vale per tutti.(Tutto, 7 luglio 1990)
- DOM: cosa farà dopo i concerti di Roma e di
Milano?
RIS: In questi prossimi mesi mi ritirerò, come gran parte degli italiani,
in oziosa e faticosa attesa del ritorno all'attività autunnale. Per me il
ciclo produttivo è una cosa molto disordinata: ho provato a trascorrere
anche due anni senza imbracciare la chitarra, per il rigetto che sentivo.
Poi magari una canzone nasce d'impulso, in dieci minuti, e altri spunti,
idee, arrivano di conseguenza, a raffica. Per un po' comunque non mi farò
vedere in giro: e chissà, in un giorno nemmeno lontano la smetterò con
questo lavoro. In fondo ho avuto quanto non avrei mai potuto immaginare,
molto di più di quanto io stesso avrei sognato. Non sono abituato a
prendere in giro la gente, se mi accorgo di aver poco o nulla da dire,
faccio presto a staccare la spina. (TuttoMilano, luglio 1990)
- "Vasco Rossi non è un superuomo. Vasco Rossi è solo un attore che
interpreta varie situazioni, che vive sul palco i suoi stessi sogni o le sue
stesse paure ... l'importante alla fine è lasciare un ricordo indelebile
... E di me resteranno per sempre "Siamo solo noi" e "Vita
spericolata", due momenti in cui sono riuscito ad interpretare
perfettamente la parte giusta al momento giusto; due momenti in cui il
pagliaccio è riuscito a far ridere o a commuovere tutti quelli che voleva
raggiungere".
- "Io non so se sono geloso, forse sono malato. E' proprio vero che la
gelosia è una malattia. Bisogna a tutti i costi convincersi che lei è solo
tua, bisogna pur vivere. Ma almeno quando mi sei vicina non guardare gli
altri".
- "Sono soltanto una specie di fotografo. scrivo le mie sensazioni di
fronte a quello che vedo senza farci sopra tanti ragionamenti".
- "I giochi elettronici mi hanno sempre fatto impazzire. Mettetemi
davanti una slot machine o un biliardino ed io non capisco più niente.
Anche con televisore, videoregistratori, telecamere e hi-fi non scherzo. Ad
un certo punto avevo in casa, nel mio capannone di Casalecchio, sette
televisori e quattro impianti stereo, ed ero capace di tenerli tutti accesi
su canali diversi ... per un certo periodo ho collezionato registratori
portatili ... sono arrivato ad averne quasi ottanta".
- "Se le donne non esistessero io non ci sarei ... non mi vestirei
neanche ... a me piacciono quelle che non si nascondono ... che mettono in
mostra il loro corpo con classe sapendo di essere terribilmente sexy ... A
me le donne piacciono un casino, ma non riesco a trovare l'anima gemella ...
mi piacerebbe avere un bel rapporto e magari anche un figlio..." (1989)
- "Ti spiego: quando scrivo una canzone, quando racconto un'emozione o
un'idea, quelle cose le vivo come se avessi anch'io vent'anni. E questo
perché i vent'anni sono stati il periodo della mia vita che ho vissuto più
intensamente. Oggi sono molto più distaccato e cinico, ma l'energia di
allora viene a galla proprio quando faccio il mio lavoro".(Tutto,
aprile 1987)